Testimonianze covid: Rovigo Santa Elisabetta

Relazione  per il consiglio regionale (estratto)
Provando a ripercorrere come la fraternità ha vissuto questo particolare tempo, ‘investito’ dalla pandemia che ha così mutato le nostre giornate, stili di vita, abitudini e relazioni, si presentano e ho davanti a me i volti dei miei cari fratelli/sorelle, le loro storie, le nostre storie… Penso ai volti dei fratelli maggiori di età, alla solitudine particolare provata per la lontananza da figli e da nipoti. Penso al –talora– rocambolesco e incalzante ritmo lavorativo che diversi di noi, nei settori più vari, hanno dovuto (e, a dire il vero, ancora devono) condurre, in sede o a casa (smart working), per garantire servizi, per seguire studenti, in ditta o in un angolo della cucina che diviene ufficio, in banca, o in ospedale, in strutture assistenziali…

Penso alle diverse sorelle e ai fratelli impegnati in prima linea, in ambito sanitario (unadottoressa, un infermiere, un assistente sociale e una educatrice, una operatrice…): alla fatica per diversi di loro di conciliare una professione, già difficile e rischiosa specie in questo particolare periodo, con le necessità e le esigenze familiari, anche con figli piccoli. Una delle nostre sorelle, operatrice socio sanitaria, ha purtroppo contratto il virus; anche il nostro padre assistente fr Albino si è ammalato, risultando positivo al covid. Grazie al Cielo sia l’una che l’altro sono guariti, e questo è stato ed è un
profondo motivo di ringraziamento al Padre.
Penso ai fratelli che non hanno potuto lavorare, all’apprensione per la sospensione del proprio lavoro, della propria attività, alle situazioni di
cassaintegrazione… Eppure, nonostante l’evidente e naturale preoccupazione, penso a quella forza, alla saldezza del cuore e dell’anima che molti hanno testimoniato, nel non lasciar abbattere il proprio spirito, nel continuare a sperare, nella ricerca impegnativa di nuove modalità, nuove possibilità…


Questo è ciò che ha fatto anche la fraternità tutta… mettendosi in discernimento, per cercare nuovi percorsi, nuove possibilità che consentissero di
coltivare la comunione fraterna, la vicinanza affettiva e spirituale, la condivisione. Per molti di noi (direi per tutti), è stato fondamentale e prezioso il ‘non perderci’, il sostenerci vicendevolmente, nella fatica, nella prova, nella speranza. Così, abbiamo colto le occasioni di preghiera che dalla Chiesa, dal Magistero e anche dalla Fraternità Regionale, venivano offerte.... WhatsApp è divenuto uno strumento, per quanto assai limitato, anche assai prezioso, attraverso cui ‘sintonizzarci’ e darci appuntamento nella preghiera, per esprimere e condividere le quotidiane fatiche e speranze, per offrire al
Signore le nostre giornate … abbiamo anche sperimentato (con bella partecipazione) la piattaforma Jitsi Meet per ‘incontrarci’ e pregare. E laddove non arriva WhatsApp o altro, arriva comunque il telefono…: una parola, un saluto, una preghiera recitata insieme, un messaggio da riferire ai fratelli, una intenzione da condividere… Abbiamo allora pensato e desiderato mantenere l’appuntamento fraterno del martedì sera, per
pregare insieme e condividere sul Vangelo (ascoltato la domenica: l’incontro di shemà); oppure per pregare il Rosario: a questo proposito ringraziamo di cuore i nostri Padri Assistenti Regionali che hanno predisposto quel prezioso sussidio per la preghiera mariana. In questo tempo particolare, le parole, le omelie e le catechesi (ma anche i silenzi, l’adorazione) di Papa Francesco sono stati vissuti e accolti come un dono, come momenti di particolare raccoglimento, e di intensa formazione.
In questo tempo surreale e particolare, devo riconoscere che l’impegno profuso dal consiglio, per servire la fraternità, è stato notevole. Eravamo sempre in contatto, seppure con la difficoltà dei mezzi, del comprenderci, delle tensioni derivanti anche dalla fatica delle nostre stesse giornate, ma sempre con perseverante amore… Non posso che benedire il Signore per i compagni di viaggio che il Signore mi ha dato nel consiglio: Federico, Romana, Giulio, Oriana, fr Albino.
Poco prima che il covid ci sorprendesse, stavamo preparandoci a celebrare il capitolo di fraternità, che si sarebbe dovuto tenere il 28 marzo. Ci siamo anche ultimamente confrontati in consiglio su questo particolare appuntamento. Nel tempo estivo, non siamo in grado di celebrare il capitolo, pur continuando a coltivare le relazioni fraterne, la preghiera...Vorremo però proporre delle date, quando ci sarà possibile la ripresa della
frequenza attiva in presenza della fraternità. Proponiamo come date per la celebrazione del capitolo il 26 o 27 settembre; oppure 10 o 11 ottobre.
Carissima Silvana e carissimi fratelli e sorelle del consiglio regionale, carissimi e preziosi padri assistenti, un grazie di cuore, per la premura da voi rivolta alle fraternità, per la vicinanza, che si fa conforto e sostegno nel servizio d’amore ai fratelli.


Un abbraccio caro, di pace e di bene, Federica Grego (ministro per la fraternità Santa Elisabetta di Rovigo).

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